Il percorso psicoterapico ha l’obiettivo di modificare i modi di essere dell’individuo che generano sofferenza, producendo una trasformazione di sé.
Il terapeuta ha il compito di aiutare la persona ad individuare il senso della sofferenza: a volte, infatti, è indispensabile l’intervento di un professionista per fare luce sui motivi alla base di una determinata sintomatologia o disagio esistenziale.
Può accadere che una persona inizi a manifestare un sintomo (ad esempio attacchi di panico) senza essere in grado di individuarne le ragioni. In questi casi, la terapia permette alla persona di riconoscere l’esistenza di specifici motivi all’interno della sua storia di vita che spieghino l’esordio e il persistere della sintomatologia. Una volta consapevole dei propri modi di essere e di stare male, l’individuo si riposiziona, modificando i modi di essere disfunzionali, alla luce dei nuovi significati che vengono dati alle situazioni. Ciò consente l’appalesarsi di nuove possibilità di esistere (posso essere/vivere in un altro modo) e l’apertura di nuovi progetti di sé fino ad allora preclusi.
La sofferenza si manifesta spesso nel momento in cui certi eventi non vengono letti adeguatamente alla luce del contesto in cui accadono. Ad esempio, la fine di una relazione affettiva, per essere integrata nella storia di vita e quindi superata, deve acquisire significato a partire dal contesto, ovvero dell’esperienza passata (come si è arrivati a quel momento?) e della progettualità futura. Può invece accadere che una persona non riesca a dare un senso all’accaduto e sperimenti dunque frustrazione, spaesamento, tristezza (la decisione di interrompere la relazione giunge del tutto inaspettata, “come un fulmine a ciel sereno”) oppure attribuisca una spiegazione non identitaria all’evento – ovvero non alla luce del reale contesto (“mi ha lasciato perché non sono abbastanza per lei/lui”). Finché si rimane imbrigliati in tali spiegazioni, non sarà possibile accettare la rottura affettiva e il venir meno dei progetti con quella persona. Questo rappresenta il primo passo per l’apertura di nuove progettualità.
Una fase delicata in cui può essere indicato un supporto è quella dell’adolescenza. Si tratta di un periodo di grandi cambiamenti – psicologici e somatici – che traghettano verso l’età adulta. L’adolescente va accompagnato nelle sfide che si trova ad affrontare, non allontanato dalle situazioni critiche e problematiche.
I motivi che possono causare malessere e portare a chiedere un aiuto riguardano: difficoltà nel regolare le proprie emozioni, fatica nel gestire le prime relazioni affettive – tipicamente vissute con grande intensità – comportamenti impulsivi, senso di frustrazione conseguente ai limiti imposti dall’adulto (famiglia e scuola), spesso percepiti come eccessivamente stringenti.