19/12/2019

Interventi sulla genitorialità

Vi sono momenti dello sviluppo in cui la diade genitore-bambino può aver bisogno di un supporto, al fine di promuovere nel genitore la capacità di gestire determinate situazioni; si favorisce in tal modo una relazione positiva e si riduce il rischio di comparsa di problematiche comportamentali rilevanti in futuro

Il ruolo della principale figura di accudimento, infatti, è fondamentale per sostenere lo sviluppo del bambino: costituisce un fattore di protezione e supporto sia per la crescita fisica, sia per lo sviluppo emotivo, relazionale e cognitivo (Cassidy, Shaver, 2008). Quando si presentano difficoltà e si sente la fatica di gestire determinate situazioni da soli, chiedere un aiuto significa promuovere la salute psico-fisica del minore.

Alcune volte l’intervento può consistere nell’aiutare il genitore a leggere alcuni comportamenti del proprio bambino e a rispondervi in modo appropriato. In questo modo si sostiene e si promuove la sintonizzazione della diade, ovvero la capacità di cogliere, interpretare e reagire correttamente ai segnali del bambino, con effetti positivi su tutto il nucleo familiare.

A partire dal secondo anno di vita o poco prima, iniziano a presentarsi, inoltre, situazioni disciplinari che si può avere la sensazione di non riuscire ad affrontare in modo efficace. Un supporto che aiuti a individuare le strategie più appropriate può prevenire scontri o conflitti diretti e ridurre di conseguenza la probabilità che il bambino, crescendo, sviluppi vere e proprie problematiche di comportamento (Lambruschi, Muratori, 2015; Fearon, Belsky, 2011). L’obiettivo di un intervento può essere, dunque, sostenere le competenze del genitore nel gestire con disciplina sensibile le regole e i primi incontri disciplinari che si presentano nel corso dello sviluppo (Juffer, Bakermans-Kranenburg, van Ijzendoorn, 2008; Lionetti, Barone, Juffer, Bakermans-Kranenburg, van Ijzendoorn, 2015).

Alcune volte i bambini possono manifestare disagio attraverso alterazioni nel sonno, nell’alimentazione, oppure attraverso sintomi fisici (ad esempio mal di pancia), pianto, irritabilità, etc. In questi casi un professionista può, da una parte, aiutare a far luce sui motivi del malessere, dall’altra, accompagnare il genitore nella gestione di tali situazioni – anche attraverso l’insegnamento di strategie – fino alla loro risoluzione.

La fase dell’adolescenza può essere particolarmente critica per un genitore, che si trova ad affrontare una serie di cambiamenti nel proprio figlio, alcune volte di difficile gestione. Essere genitori supportivi in questa fase è associato alla diminuzione di probabilità di comportamenti devianti negli adolescenti (Liu e coll., 2018). Tra le problematiche che possono presentarsi vi sono l’uso problematico di smartphone, la difficoltà di comunicare e l’isolamento, la messa in atto di comportamenti impulsivi e dannosi. Riuscire a riconoscere e andare incontro al proprio figlio che presenta uno stato di sofferenza o disagio risulta fondamentale per il suo positivo inserimento nel mondo adulto.